Radici: un autoritratto

SI FA PRESTO A DIRE SELFIE di Corinto Marianelli

“Radici” è un ritratto, un autoritratto, certamente complesso e concettuale, ma un autoritratto: dove si incontrano il soggetto, cioè io, e le mie radici, i miei genitori che all’epoca, 1991, avevano già preso le distanze da questo mondo.
Di loro mi rimanevano le foto e i ricordi.
L’idea era di mettere in relazione il frutto e il suo albero, dal quale non può prescindere e di conseguenza cadere troppo lontano.
Un ritratto non può essere una fototessera dalla funzione segnaletica, ma anche per un “ritratto ritratto” è velleitario pensare che possa svelarci la complessità dell’essere umano. Di questo ne sono stato sempre convinto, tanto che il mio approccio al ritratto – tra l’altro riconosciuto a livello europeo  con il “QEP, Qualified European Photographer” – è sempre stato il gioco, attraverso il quale il soggetto, perdendo le naturali e inconsce difese, mi mostrasse una briciola della sua verità.
“Radici” è composto da nove fotografie 40×40 cm che formano un quadrato di tre per tre con al centro il mio quadro astrale (allora frequentavo deliziose persone che viaggiavano tra stelle e pianeti…), poi ci sono io, autoscatti contemporanei, e frammenti d’immagini dei miei genitori scelti con l’intenzione di creare, come nel caso di mia madre, empatia tra il suo e il mio sorriso… oppure con l’eleganza e la serietà di mio padre… ma anche dell’ironia nella sua condizione di soldato in Libia.
L’”Opera”, con le nove fotografie composte e racchiuse in una cornice, occupa sulla parete uno spazio di 150×150 cm.
Frammenti e ricordi che ho visualizzato con uno sviluppo della carta da stampa baritata dato con un pennello piuttosto che con l’immersione completa nel “rivelatore” fotografico in vaschetta. Il risultato è quello di qualcosa che riaffiora (i ricordi), lasciando spazi bianchi  (vuoti di memoria) dal sapore stilistico dell’acquarello.
Radici è un autoritratto.
Radici è un ritratto.
Un ritratto, una storia.
Radici possono essere, come nel mio caso, i genitori, ma anche culturali, politiche, sociali.